Francobollo Italia 800 lire Castelli con doppia stampa: come riconoscere la versione rara

Appena si prende in mano un francobollo Italia da 800 lire della serie Castelli, con quella sua immagine familiare della Rocca Maggiore di Assisi, non si pensa subito che possa nascondere una storia di imperfezioni affascinanti. E invece la famosa varietà a doppia stampa è una di quelle scoperte che fanno battere il cuore ai collezionisti: rara, ricercata e soprattutto riconoscibile da dettagli che, una volta notati, non si dimenticano più.

Come si manifesta davvero la doppia stampa

A volte l’anomalia appare come una leggera vibrazione delle linee, altre come un vero e proprio sdoppiamento del disegno. Non tutte le stampe irregolari, però, possono essere chiamate “doppia stampa”: qui non parliamo di un semplice fuori registro, ma di una seconda impressione sovrapposta alla prima, visibile in modo chiaro soprattutto nei tratti più incisi, tipici della calcografia.

Per capire se si è davanti alla versione rara, le aree critiche su cui posare lo sguardo sono:

  • i profili delle torri,
  • le finestre della Rocca Maggiore,
  • le linee ondulate del cielo,
  • i margini interni della cornice.

Di solito, la doppia impressione fa emergere un effetto “ombra” con linee ripetute e leggermente spostate, quasi come se l’immagine avesse tremato un attimo prima di fissarsi sulla carta. È questa la firma più autentica della varietà.

Perché è così rara

Una delle caratteristiche più interessanti è che la vera doppia stampa non compare in tutto il foglio, ma solo in posizioni specifiche, spesso identificate nella zona finale, come dalla 93 alla 100. Questo dettaglio tecnico suggerisce un problema di allineamento nel processo di stampa calcografica della serie Castelli d’Italia, che ha coinvolto solo una parte limitata della tiratura.

Il francobollo, lo ricordiamo, era prodotto con:

  • tecnica calcografica policroma,
  • filigrana stelle (la cosiddetta “Stelle IV”),
  • dentellatura 14 x 13¼.

Ogni elemento seguiva standard rigorosi, il che rende ancora più prezioso ogni scarto dalla norma.

Come distinguere la doppia stampa dalle altre varietà

Capita spesso che un collezionista alle prime armi scambi per doppia stampa una serie di difetti comuni. Ma ci sono differenze nette.

Ecco le più frequenti confusioni:

  • Colori fuori registro: le linee risultano spostate perché non perfettamente sovrapposte, ma non esiste una doppia incisione.
  • Calcografia troppo leggera o troppo pesante: variazioni di pressione che modificano lo spessore del tratto, senza creare alcuna duplicazione.
  • Dettagli mancanti: lacune d’inchiostro, che sono difetti opposti alla doppia stampa.
  • Dentellatura spostata: interessante come varietà, ma indipendente dal disegno stampato.

Il modo migliore per capire se il francobollo è davvero raro è confrontarlo con un esemplare certificato o con uno sicuramente originale. In passato alcuni falsi hanno imitato l’effetto della doppia impressione, ma solitamente la qualità dell’incisione tradisce la riproduzione.

Un controllo semplice: partire dagli occhi

Una tecnica pratica, che ho imparato osservando centinaia di esemplari, è quella di puntare subito alle aree più incise del castello. In un francobollo normale, le linee calcografiche sono nitide e profonde. Nella varietà a doppia stampa, invece, sembrano quasi vibrare.

E qui torna utile conoscere la tecnica calcografica (link: https://it.wikipedia.org/wiki/Calcografia), perché solo comprendendo come la lamina incisa trasferisce l’inchiostro sulla carta si riesce a capire perché la seconda impressione crea un effetto nettamente diverso da un semplice slittamento cromatico.

Perché vale la pena cercarlo

Questo francobollo nasce come pezzo comune, circolante, quasi quotidiano. Poi, all’improvviso, una piccola imperfezione lo trasforma in una storia da collezione. È proprio questo che affascina della filatelia: l’idea che un oggetto passato mille volte di mano possa nascondere una varietà rara, sfuggita ai più.

Chi colleziona la serie Castelli d’Italia sa bene quanto sia ricca di micro-varietà, ma la doppia stampa dell’800 lire rimane una delle più ambite. E riconoscerla, quando capita, è un po’ come scoprire un battito segreto nella superficie del francobollo: serve occhio, certo, ma soprattutto la voglia di lasciarsi sorprendere.

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